Quel giorno si fermò un'intera città. Tutti vollero salutare Antonello Amato che, a soli 20 anni, se ne era andato a causa di un male tenace al quale nessuna cura riuscì a porre un freno. Antonello era amato davvero da tutti e non si tratta della solita frase retorica. La sua vita era il calcio ed aveva tantissimi amici dentro e fuori dal campo dove, fin da quando aveva cinque anni, aveva iniziati a prendere a calci un pallone.
Era nato il 7 giugno del 1975 e già nel 1980 era entrato nella Scuola Calcio Spes, la storica scuola calcio di Battipaglia fondata da Padre Giuseppe Guglielmoni. Pochi anni dopo ricevette la maglia con il numero 6, quella del "libero",che non toglierà più. Dopo il diploma aveva deciso di approfondire gli studi e si era iscritto al primo anno di Economia e Commercio all'Università di Salerno. Fino a quel maledetto 17 ottobre. Durante la visita, il medico che lo visitò riscontrò delle cose che non andavano. Antonello gli raccontò dei sintomi dei giorni precedenti e la diagnosi fu immediata. La leucemia aveva colpito anche lui. Immediatamente fu portato presso una struttura specializzata avellinese dove rimase per poco più di un mese. Assistito quotidianamente dai genitori, papà Marcello e mamma Rita Esposito, Antonello aveva iniziato la partita contro la sua malattia. Il male,intanto dimostrò la sua natura: era dei più atroci, i medici disposero un primissimo ciclo di cure ma dopo qualche tempo ebbero la certezza che quella contro la quale combatteva Antonella era la leucemia fulminante. Una sentenza, che gettò nella disperazione tutti, ma non lui. La fermezza e la dignità che Antonello a poco più di vent'anni dimostrava di fronte alla morte commossero amici e parenti,sublimando una tragedia in un atto di amore profondo e sincero. Erano le 19 e 29 del 25 novembre 1995 quando Antonello si spense. Tutta Battipaglia ormai conosceva la storia del giovane calciatore ed era in atto una vera e propria gara di solidarietà che, nei mesi successivi, continuerà attorno alla famiglia di Antonello. I giornali che avevano seguito già nei giorni precedenti questa storia, annunciarono la sua scomparsa. Il ricordo di Antonello Amato è sempre stato tenuto vivo dalle tantissime iniziative in suo onore. Per dieci anni si è disputato il torneo "Antonello Amato" organizzato dalla Lega Nazionale Dilettanti che si è tenuto tra San Gregorio Magno e Battipaglia e che vedeva opporsi tra loro le migliori realtà calcistiche locali. In città il ricordo dello sfortunato calciatore è sempre vivo e la sua storia, ancora oggi, lancia un messaggio fortissimo dove speranza,solidarietà, dignità e dirittura morale dimostrano di essere più forti, quando si tratta di valori veri, vissuti e ai quali si è improntata la propria esistenza, della stessa malattia e della morte.
Nessun commento:
Posta un commento